Eccoci a parlare di uno degli articoli che era in progetto da un po’ di tempo.
Ma anche uno di quelli più complessi e forse anche non reperibili così facilmente.
O meglio: dal punto di vista pratico di gestione delle varie bestiole (cane, gatto, rettili, criceti, chiocciole e insetti stecco) in internet sono reperibili materiali informativi adeguati alla loro cura e gestione.
Un po’ meno, per quella che è la mia esperienza, la gestione di base insieme alle modalità di relazione e co-abitazione dei vari animali con i bambini.
E ancora meno in ottica educativa e relazionale.
Quindi sì.
Partiamo con il dire che avere un animale domestico è potenzialmente un’ottima cosa per i bambini.
E di solito i PRO più gettonati sono lo sviluppare empatia e capacità di relazionarsi in maniera più fisica (e allo stesso tempo controllata), la possibilità di avere relazioni più “dirette” (e non filtrate dal verbale e dalle norme sociali), la responsabilizzazione dei bambini e, in alcuni casi, il poter assistere e vedere dal vivo il ciclo di vita di un animale specifico.
Chiaramente questi vantaggi sono più o meno pertinenti a seconda dell’animale in questione.
Per cui il cane è l’emblema per eccellenza delle “relazioni più dirette”; mentre bruchi e insetti stecco (ma anche galline e girini) se lo contendono per il primato del ciclo di vita.
Quando ho iniziato a pensare a questo argomento avevo come focus principale le tartarughe d’acqua. Perché, insieme ai conigli e ai pesci rossi, sono gli animali che hanno un’enorme differenza tra ciò di cui hanno bisogno e la percezione di quanto sia semplice gestirli.
E quindi spesso sono la scelta più gettonata per accontentare le richieste di bambini più o meno grandi di avere un animale domestico. Salvo poi rivelarsi una disastro in gestione pratica, economica ed emotiva.
E quindi partiamo con il dire che sì, potenzialmente tutti i punti di cui sopra sono veri e positivissimi, ma vanno assolutamente contestualizzati alle esigenze dell’animale specifico e alle nostre possibilità come persone e come famiglia!
Perché il primo step dovrebbe proprio essere, per noi adulti, quello di informarci.
Ricercare, chiedere, documentarci su ciò di cui ha bisogno quell’animale. Se esistono variazioni di razza e specie e quali sono le cose fondamentali da sapere su: