Slide toggle

Benvenuti nel mondo di Arry Design

Siamo una coppia di giovani artigiani del bergamasco che progettano e costruiscono a mano giocattoli educativi per bambini da 0 a 6 anni. Giochi e strumenti educativi personalizzati, per bambini curiosi e genitori consapevoli.

Hai Domande?

Via Ca' Gavazzeni 3/A 24030 Strozza (BG) +39 3452370413 veronica.arrydesign@gmail.com

Bambini e sessualità – da dove partire e argomenti

Una volta affrontate le premesse su tabù e definizione del termine sessualità e approfondito il perchè sia importante e da che età parlarne, possiamo iniziare a capire da quali argomenti è bene iniziare.

DA DOVE PARTIRE

Il consiglio di base è cercare di fornire spunti e osservazioni inerenti all’argomento (così come faremmo con qualunque altra situazione) e mostrarsi aperti ad approfondire.

Un’altra accortezza è quella di accertarsi di aver capito la domanda.
È importante fornire risposte concise e precise, senza argomentare o andare fuori tema. Spesso una semplice risposta di una frase è tutto quello che serve per saziare la loro curiosità in quel momento.

Se siamo stati colti impreparati possiamo avere due reazioni “standard” che evitano di far percepire chiusura:
 “E’ una domanda molto interessante. Devo pensarci, mi informo e poi ti rispondo nei prossimi giorni.”
Questo escamotage ci consente di prepararci (anche psicologicamente) per affrontare l’argomento, trovare prima le informazioni rilevanti e prepararci a come vogliamo discuterne.
Sembra banale forse, ma è FONDAMENTALE che dopo alcuni giorni siamo noi a ritirare fuori l’argomento e parlarne.
– “tu cosa pensi?”. Molto utile con i bambini che già sono in grado di formulare risposte e parlare in maniera più articolata. Ci consente di prendere un attimo tempo e allo stesso momento verificare la base di partenza e “l’angolazione” a cui sono interessati i bambini.
In questo caso è estremamente rilevante non prendere in giro la risposta e andare a rielaborare da ciò che ci hanno detto aggiungendo informazioni o correggendo eventuali errori ed inesattezze se necessario.

ARGOMENTI

Ci sono diversi aspetti e topic che è importante trattare e/o che potrebbero essere approfonditi in base all’età e a ciò che cattura il loro interesse. Alcuni sono più “teorici” e sono poi quelli che di solito ci vengono subito in mente (gravidanza, parto, atto sessuale), altri sono meno “direttamente collegati”, ma altrettanto importanti.

  • Nomi dei genitali
    È SEMPRE preferibile utilizzare i nomi corretti anche per i genitali. Questo da un lato per abituare noi a superare il primo gradino del tabù e dall’altro perché è importante far passare il messaggio che anche quelle sono parti del corpo come le altre (MAI ci sogneremmo di chiamare il ginocchio “coccinella”).
    Personalmente ho sempre trovato più imbarazzanti i nomignoli (tettine, pisellotto, patatina, etc.), che fanno nascere conversazioni abbastanza paradossali (in primis bambini che nominano parti del corpo degli adulti con nomignoli assurdi).

 

Integrare i nomi corretti nella quotidianità è il primo passo per eliminare il tabù, ma è anche uno dei più difficili, proprio perché potenzialmente influisce moltissimo sulla vita di tutti i giorni.

Informarsi e utilizzare i nomi corretti sembra facile, ma nella pratica potrebbe richiedere ripetizioni allo specchio dei vari termini con cui abbiamo meno familiarità.
Per esempio “vulva” che in italiano viene utilizzato praticamente solo in ambito medico, ma che è il termine corretto con cui si dovrebbe identificare gli organi genitali esterni femminili, mentre la vagina è il canale interno che collega utero e vulva.

 

  • Privacy
    Il concetto di privacy e pudore è un altro argomento difficile da scardinare da alcuni preconcetti religiosi e sociali, a prescindere da quanto questo possa rivelarsi deleterio per lo sviluppo e la costruzione dell’autostima dei bambini (e degli adulti).
    È difficile trovare e capire dove sta la linea di demarcazione tra troppo pudore che potrebbe causare vergogna e troppo poco pudore che potrebbe generare imbarazzo e situazioni spiacevoli in casa e fuori. In primis la difficoltà risiede in questo caso nel fatto che è uno dei parametri più personali e legati alla famiglia specifica.

 

Da un lato è importante far passare il messaggio che la nudità non sia qualcosa da nascondere e il proprio corpo non sia qualcosa di cui vergognarsi. Questo ovviamente passa anche attraverso l’esempio e le manifestazioni della relazione che le figure di attaccamento primario hanno con il proprio corpo.
Può essere che noi non siamo a nostro agio nel mostrarci nudi e quindi la “via di mezzo” (per rispettare da un lato il nostro spazio personale e dall’altro evitare di tramandare senso di vergogna) potrebbe essere cambiarci in una stanza diversa e se i bambini entrano chiedere pacatamente di uscire e aspettarci di là, evitando di coprirci immediatamente.

 

Dall’altro è importante rispettare in primis anche lo spazio personale dei bambini e lasciare anche a loro la possibilità di scelta nel momento in cui ci rendiamo conto che sentono il bisogno di privacy.
Può essere che un bambino di cinque anni preferisca cambiarsi senza altre persone che lo guardano ed è importante rispettare questo desiderio senza sminuire la sua richiesta o fare battute.

Intorno ai 5 anni, per esempio, si può iniziare ad insegnare ai bambini a pulirsi da soli e fin dai 2 anni (e prima) si può verbalizzare l’importanza di tenere il proprio corpo al sicuro.

 

In questo senso consentire ai bambini di avere gli strumenti non solo per nominare in maniera corretta le parti del corpo, ma anche per avere consapevolezza del proprio spazio personale, è il primo passo per parlare e interiorizzare il concetto di consenso.

  • Gravidanza
    Probabilmente l’argomento legato alla sessualità che ci crea meno problemi e anche uno dei primi che viene affrontato solitamente.
    Prendiamolo come “test iniziale” per vedere quanto andiamo in ansia in questi contesti.
    Sembra facile, ma anche qui ci sono domande specifiche che possono facilmente mandarci in imbarazzo e la tentazione di rispondere utilizzando “cavolo” o “cicogna” potrebbe farsi sentire.

 

Nei casi in cui i bambini si dimostrino particolarmente interessati all’argomento e a capire cosa succede nella pancia, possiamo procurarci fotografie e libri adeguati (anche quelli per adulti con immagini nitide in base allo stadio di sviluppo potrebbero essere un buon approccio).
L’ottica è sempre quella di fornire strumenti che consentano a noi di avere una base per superare l’imbarazzo e ai bambini materiale per approfondire se interessati. Tutto nell’ottica sempre di avere la mediazione dell’adulto.

 

Le informazioni fondamentali in questo caso sono il fatto che lo spermatozoo (semino) del papà si è unito all’ovulo (uovo) della mamma e hanno formato un bambino, che inizialmente era piccolissimo e man mano è cresciuto sempre di più nella pancia della mamma, finché non è stato pronto ed è uscito dalla vagina della mamma.

Il tutto con vari gradi di approfondimento sui vari passaggi (stati di sviluppo del bambino nella pancia oppure anche come respirava e cosa mangiava, etc.) a seconda dell’interesse dei bambini e del caso specifico (inseminazione artificiale, parti gemellari o prematuri, etc.).

Avendo capito da quali argomenti è bene iniziare, possiamo affrontare abusi, sesso e masturbazione, e passare anche ad alcune domande e situazioni molto specifiche e più comuni di quanto si possa pensare.

Oppure a vedere il video di recap con tutte tutte le info, qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *